Nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, la Val Tassobbio è un luogo che si distingue per le caratteristiche geo-morfologiche e per la sua biodiversità, si estende per circa cento chilometri quadrati, affascinanti ma poco conosciuti, nella parte collinare dell’Appennino reggiano.
Una valle ricca di boschi, prati, cascate e sorgenti, di borghi e castelli medievali e di testimonianze archeologiche. Guardando dall’alto il corso del Tassobbio si vede che disegna un’anomala “S”, con un tratto che sembra andare apparentemente “controcorrente”, dalla pianura alla montagna, una peculiarità conseguenza del fenomeno della “cattura fluviale”, il fenomeno che ha dato origine alla valle rendendola un geosito di importanza regionale.
Siamo all’interno della Riserva della Biosfera MaB UNESCO dell’Appennino tosco emiliano.
La vallata è raggiungibile da diverse direzioni, poiché il torrente Tassobbio nasce nei pressi di Marola, in Comune di Carpineti, e scorre parallelamente alla catena appenninica fino a sfociare nell’Enza, in Comune di Vetto.
Si può esplorare la valle percorrendo la SS63 fino a Casina e usando il castello di Sarzano come punto di partenza. Per chi invece arriva in val d’Enza percorrendo la SS 513, la valle del Tassobbio si presenta fitta di boschi di pino silvestre, con suggestivi paesi storici. Ricordiamo ad esempio il castello di Sarzano, la Pieve di Pianzo. Leguigno e Cortogno in Comune di Casina; Crovara, Legoreccio, Pineto e Casalecchio in Comune di Vetto; Villaberza e Gombio in Comune di Castelnovo ne’Monti e Marola in Comune di Carpineti.
Itinerari tra natura e storia da percorrere in auto, ma anche a piedi grazie alla fitta rete di sentieri CAI, o in bici, con percorsi dedicati alle mtb.