Nell’immaginario collettivo e nella percezione come destinazione turistica, Parma è associata alla musica lirica, all’ottima cucina e ai suoi prodotti agroalimentari di assoluta eccellenza. Una “petite capitale”, insomma, del buon vivere.
Ed è così infatti. Ma c’è di più: nella Food Valley chiamata Val Parma, nei 90 km che il torrente segna dal crinale appenninico al Po, si aggiungono valori, si scoprono sapori, si accavallano paesaggi sempre diversi.
Dal punto di vista alimentare ed enogastronomico, Parmigiano-Reggiano DOP, Prosciutto di Parma DOP, Salame di Felino IGP e Vini dei Colli sono le punte di un diamante a molte facce, dove ogni vallata, ogni paese o frazione conserva tradizioni culinarie particolari e a volte radicate nella storia millenaria di questi luoghi.
E di storia se ne respira ancora tanta in queste valli, punteggiate da stupendi castelli, chiese e pievi, borghi storici e antiche corti agricole.
Il legame con i prodotti è suggellato dalla presenza in Vallata di cinque Musei del Cibo: il Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano, i Musei del Pomodoro e della Pasta a Collecchio, il Museo del Salame a Felino e il Museo del Vino a Sala Baganza.
È un luogo prezioso e le cose preziose, si sa, vanno protette. La natura è protetta a più livelli. Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano custodisce le vette del crinale, il Parco Regionale dei Cento Laghi la media montagna, Il Parco Boschi di Carrega le foreste di pianura tra le vestigia del passato ducale, il Parco del Taro il fragile ecosistema del medio corso del fiume. Parchi da vivere grazie alle tante opportunità di fruizione, dall’escursionismo agli sport in natura.
Una natura protetta che ci mette in rete con il mondo intero grazie alla Riserva MAB (Man and Biosphere) UNESCO Appennino Tosco-Emiliano.
Che siano le creste rocciose o i laghetti glaciali del crinale, l’ordinato paesaggio agricolo di pianura dove sembra di scorgere ancora la mano della centuriazione romana, i filari regolari delle viti che muovono le colline in onde di colore, il profumo di fieno appena tagliato, di muschio o di funghi nel sottobosco, di legna che brucia nei camini, il rumore di un trattore o di foglie secche sotto i piedi.
Tutto qui ci invita a fermarci, rallentare, vivere.