Surus, l’ultimo elefante di Annibale
Narra un’antica leggenda che Annibale, attraversato l’Appennino, sceso lungo la Val Trebbia, sconfitti i romani nella zona di Rivergaro, prima di ripartire con destinazione il Sud sostò nelle campagne intorno a Piacenza.
Fu l’occasione per affidare ai contadini che abitavano la zona di Gossolengo un grosso elefante ferito in battaglia. Il condottiero poi ripartì e l’elefante rimase ai contadini che, superato l’iniziale timore, si abituarono alla presenza di quello strano animale utilizzandolo per il lavoro nei campi o come mezzo di trasporto. In attesa qualche cartaginese tornasse a reclamarlo. Nessuno però si presentò e alla fine dell’elefante si perse memoria salvo essere rappresentato nello stemma comunale di Gossolengo.
Surus, in realtà, è una montagna, che vista dalla Statale 45 ha le sembianze di un pachiderma accovacciato che forma un meandro sul fiume Trebbia proprio sotto il paese di Cerignale.
Surus fu “scoperto” e immortalato dal fotografo Paolo Guglielmetti.