L’Alpe di Cusna (2121 m slm) è la vetta più alta dell’Appennino Reggiano e tra le più alte dell’Appennino centro-settentrionale, descritta in molti libri come “il Gigante che dorme” per la sua forma allungata, da cui si stacca decisamente la vetta, facendo assomigliare il crinale ad un profilo umano sdraiato.
Le sue pendici sono molto ripide e in alcuni tratti di difficile percorrenza nei periodi invernali.
Sulla vetta si possono ammirare, se il cielo è limpido, oltre gli scoscesi crinali delle Alpi Apuane, il mare Tirreno e la Corsica.
Il monte Cusna per la varietà e bellezza degli itinerari è in particolare meta di esperti sciatori di alpinismo e di escursionisti provenienti dall’Italia e dall’estero. I versanti sotto la cima sono ricchi di brughiere di mirtilli, conche glaciali con numerosi endemismi botanici e di tane di marmotte.
Chi fa escursioni sul Cusna può avere la fortuna di incontrare ungulati selvatici come il cervo europeo, caprioli, cinghiali; si possono inoltre incontrare marmotte, lepri, volpi e forse anche il lupo appenninico.
Si tratta di un’area utilizzata da secoli per il pascolo delle greggi di pecore, anche se negli ultimi decenni sono diminuite molto, in passato erano migliaia i capi che qui si trovavano nella bella stagione.
Alle pendici del Cusna si trova anche la stazione sciistica di Febbio, che con i suoi impianti di risalita permette di raggiungere il crinale a quota 2000 metri, dove si trova anche un Rifugio aperto solo se gli impianti sono in funzione.
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