Il paese è collocato nel tratto più alto della valle del Dolo, è l’ultimo centro abitato che precede alcune delle più interessanti zone di boschi e praterie di alta quota del crinale reggiano: l’Abetina Reale, il Monte Prado, il monte Cusna.
Situato alla sinistra del torrente Dolo, è uno dei più interessanti insediamenti appenninici del reggiano, antico hospitale lungo la direttrice storica che attraverso il passo delle Forbici, quello delle Radici e San Pellegrino in Alpe, conduceva in Garfagnana e a Lucca.
I differenti paesaggi che vanno dai coltivi intorno al paese, ai fitti boschi alle brughiere del crinale rendono la località interessante anche ai primi viaggiatori.
Civago ospita i primi villeggianti fin dagli anni ‘20 di questo secolo ed è una località conosciuta ed apprezzata dagli amanti della montagna (Alessandro Brian nella sua “Guida dell’Appennino Reggiano” del 1929 dedica a Civago numerose pagine).
Se fino agli anni ’60 chi abitava nel paese era pastore e boscaiolo in seguito il paese abbandona in modo repentino queste attività tradizionali per dedicarsi, in gran parte, l’edilizia delle seconde case.
Nel 1963 viene realizzata “Appenninia”: una delle prime stazioni sciistiche dell’Appennino Reggiano.
Sono presenti nel paese tre alberghi, molte seconde case e alcuni affittacamere. Ancora oggi il paesaggio è ricco di vegetazione dai castagneti secolari alle faggete.
E’ il punto di partenza privilegiato per numerose escursioni verso la già citata l’Abetina Reale, il m.te Prado, il m.te Cusna il p.sso Forbici e il m.te Giovarello e per raggiungere i rifugi alpini “Segheria” e “Battisti”.
Nel paese è attivo il Centro Visita del Parco del Gigante tematizzato sulla geo-botanica dell’Alto Appennino Reggiano, aperto al pubblico è anche centro informazioni.