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Borghi storici

Punti di interesseVal Taro

COMPIANO

Compiano sorge su uno sperone roccioso affacciato sul fiume Taro.

Dall’epoca longobarda al 1700 il Castello e il borgo hanno subito ampliamenti e modifiche.

A partire dalla prima torre, appunto la Torre Nord del Castello, la struttura si è sviluppata verso sud, arrivando ad una conformazione inusuale, un trapezio composto da tre torri tonde e una quadrata.

All’entrata un ponte levatoio, poi ricostruito in muratura e un Rivellino alla piacentina, cioè arrotondato: questa torre era essenziale per proteggere l’ingresso, infatti i nemici che fossero riusciti a risalire la rampa di accesso si sarebbero trovati a fianco scoperto contro le balestre e le frecce delle sentinelle.

Nel suo sviluppo sono state fondamentali le famiglie proprietarie, primi fra tutti i Malaspina, ma più importanti i Landi: dal 1257 al 1682 a capo del Principato cui diedero il loro nome.

Letteralmente un periodo d’oro per Compiano e i suoi Feudi, durante il quale nel 1595 Maria Landi andò in sposa a Ercole Grimaldi, allora signore di Monaco, che acquisì il titolo di principe rendendo di fatto Monaco un Principato.

Con la fine della dinastia Landi, confluita nella famiglia Doria-Landi- Pamphili, i Farnese di Parma, che bramavano da tempo il territorio della Val Taro, se ne impossessarono nel 1600, rendendo però il Castello una prigione, che tale rimase anche in periodo Napoleonico e successivamente fino all’Unità d’Italia, quando Compiano passò ufficialmente alla provincia di Parma.

Con lo sviluppo del Castello ci fu anche quello del borgo.

Munito inizialmente da 4 porte di entrata, ne rimangono attualmente solo 3, delle quali vengono assiduamente utilizzate solo 2: la porta della cosiddetta cisterna, perché sotto la piazza adiacente all’arco d’ingresso si trovava la ghiacciaia, poi la porta del Compianino, in prossimità della quale si trovava un’antica torre di avvistamento così chiamata, e la porta delle monache, detta “le porte”, al plurale anche se attualmente formata da un solo arco di pietra: anticamente infatti vi si trovava di fronte un quadrato di mura con un’altra entrata presidiata, che si rese necessaria con l’avvento delle armi da attacco nel 1500.

La porta più importante è pero rimasta fuori dal tempo proprio dopo questa introduzione, non più utilizzata perché poco sicura, è rimasta in una proprietà attualmente privata, senza essere più vista.

Compiano nasconde mille segreti e curiosità, a partire dai “carubbi”, probabilmente una influenza del ligure “caruggi”, cioè strette e ripide viuzze di scalini che collegano discretamente la parte superiore con quella inferiore del borgo.

Allo stesso modo le antiche mura creano una romantica passeggiata sulla Valle, percorribile da “le porte” alla piazza centrale.

All’interno del palazzo municipale invece si trovano ancora le antiche prigioni, utilizzate dal periodo Landi e probabilmente anche fino al periodo napoleonico con intenti diversi.

La Sala del Consiglio è invece intitolata a Ilaria Alpi, giornalista e inviata di guerra assassinata a Mogadiscio nel 1994, originaria di Compiano.

Per le sue caratteristiche storico-culturali Compiano è parte del Club dei Borghi più belli d’Italia e del Circuito dei Castelli del Ducato; rientra anche nei Siti Storici Grimaldi.

BORGO VAL DI TARO

Borgo val di Taro, considerata la capitale dell’Alta Val Taro, si può ben definire un’isola felice per la gastronomia e l’ambiente. Il paese vanta una grande storia, che va ricercata nel suo nome originario di Turris, e ancora oggi ne restano segni nell’urbanistica e nell’architettura del territorio, come per esempio la pieve romanica di San Cristoforo a San Pietro.

Durante l’ultimo conflitto mondiale, Borgo val di Taro fu teatro di numerosi episodi legati alla guerra di Resistenza, e nel 1985 il gonfalone del comune di Borgo val di Taro venne decorato della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Ora il paese è noto soprattutto per la sua ottima qualità di vita e per i suoi funghi, di cui il porcino, che porta il marchio IGP, è il protagonista indiscusso. Ogni anno, infatti, questo prelibato prodotto del sottobosco attira turisti da ogni dove che a Borgotaro possono gustare tutte le ricette tipiche, dalle tagliatelle, ai funghi fritti e sott’olio.

Il periodo autunnale, quindi, è il più ricco in assoluto dal punto di vista delle manifestazioni e degli eventi in generale, con la capofila, la Sagra del fungo di Borgotaro, che si tiene ogni anno il terzo e quarto week end di settembre.

Anche nei mesi estivi, però, Borgotaro diventa luogo ideale per chi vuole trascorrere una vacanza all’insegna della cultura, del divertimento e del relax in splendidi ambienti naturali. Infatti il comune di Borgo val di Taro ha da poco ottenuto la Certificazione Ambientale ISO 14001, ed inoltre è entrata nel circuito delle “Cittàslow”, che accomuna tutti i piccoli centri in cui il buon vivere è una priorità.

www.sostalborgo.it

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