Domenica 26 gennaio alle 18 in Rocca Sanvitale, lo spettacolo portato in scena dal Teatro dell’Orsa.
Sala Baganza non dimentica la tragedia della Shoah con l’intenso spettacolo teatrale “Vivere ancora. Voci dal filo spinato”.
Gli scritti di Liliana Segre hanno ispirato un lungo lavoro di ricerca e si fanno testimonianza degli orrori dell’Olocausto. Una testimonianza da fissare urgentemente nella memoria, in un tempo che cancella le tracce del passato e rimuove la pari dignità di ogni essere umano. “Porterò avanti finché avrò forza e voce il mio ruolo in un mondo in cui, purtroppo, si riaffacciano quegli orrori di cui io son stata testimone – ha detto Segre –. Perché non diventino solo cenere nel vento di Auschwitz tutte le persone che non hanno avuto la tomba: in un tempo crudele come questo, quando il mare si chiude su decine di migliaia di esseri umani che rimangono senza nome”.
Lo spettacolo, intessuto delle testimonianze di Etty Hillesum, Ruth Kluger, Primo Levi, Elisa Springer, Peter Weiss e Elie Wiesel, è un racconto a due voci che si rafforza con intensi momenti musicali dal vivo. Foto d’epoca amplificano visivamente la narrazione, traducono le parole in immagini, in un’eco che è anche fisica. Un percorso nella memoria, dai quaderni, dai diari, dalle tracce degli scritti, di donne e uomini sopravvissuti o meno all’inferno dei campi di concentramento. Sono parole e tormenti, sono domande. Lo spettacolo è a ingresso gratuito.