Il cacio piacentino era famoso già dal XVI secolo, quando i mercanti parmensi e milanesi lo acquistavano in quantità per rivenderlo poi sui mercati di Firenze e Lione. Ma l’origine del formaggio a grana sembra risalire agli inizi dell’anno Mille: i primi artefi ci furono forse i monaci cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle piacentina.
La produzione si allargò nei secoli a diverse aree della Pianura Padana: questo formaggio fu inizialmente prodotto per conservare gli eccessi di latte; la sua ottima capacità di conservazione e il suo inconfondibile sapore, ne favorirono lo sviluppo e la diffusione, al punto che la pratica della trasformazione del latte in Grana divenne un pilastro dell’economia agricola.
Oggi, mentre le altre province della regione sono votate al Parmigiano Reggiano, Piacenza è l’unica che produce il Grana Padano Dop.
Il Grana Padano piacentino presenta caratteristiche uniche: è dolce, compatto al taglio, di colore uniforme e non presenta occhiature. La crosta deve essere sottile, dai 4 agli 8 millimetri.
Va stagionato infine da un minimo di 9 mesi a un massimo di 24 mesi.