L’antichissima Toano, orgogliosa delle sue radici che si perdono nella notte dei tempi ma la cui esistenza è comunque certificata già nel privilegio di re Berengario I alla chiesa di Reggio Emilia nel secolo X, sorge in splendida e assolata posizione sulla cima del monte che culmina con la famosa chiesa plebana di S. Maria di Castello.
Il capoluogo tuttavia non offre ai suoi visitatori solo belle costruzioni e sculture medievali, ma anche tutto ciò che può concorrere a rendere piacevole una vacanza: piscina, campi da tennis, campo da ruzzola, pista da mountain-bike, sentieri che si perdono in ricchi boschi. L’offerta ricettiva è vasta e ben articolata: alberghi, bar, ristoranti e gelaterie.
Nel capoluogo si possono effettuare passeggiate all’interno del parco del castello, al centro del quale si trova la chiesa matildica di S.Maria. La pieve occupa l’acropoli di Toano, un cocuzzolo panoramico a quasi mille metri di quota che separa le valli del Dolo e del Secchia. Nominata in tutte le più antiche fonti documentarie, era ricompresa all’interno della cerchia di mura eretta al tempo del marchese Bonifacio di Canossa.
Scopriamo più da vicino la bellissima Pieve di Santa Maria Assunta:
Secondo lo studioso Alcide Spaggiari, la Pieve di Toano è “il monumento perfetto, completo ed integro di arte canusina sull’Appennino”.
Il primo atto ufficiale che documenta l’esistenza della Pieve è un diploma dell’Imperatore Ottone II, del 14 Ottobre 980. Non è possibile stabilire con esattezza da quanto tempo esistesse perché non sono stati rinvenuti documenti anteriori che la menzionino.
Colpisce la semplicità delle linee architettoniche, che conferiscono al monumento particolare solennità, di una bellezza tipicamente romanico-lombarda. Ha fronte a capanna e copertura in lastre di arenaria locale (piagne).
L’interno è caratterizzato da una nuda spazialità che ci porta in un’atmosfera di tempi lontani. Lo spazio è diviso in tre navate, distinte da due ordini di massicce colonne con ampie arcate a tutto sesto. Le colonne sono sovrastate da capitelli di notevole pregio storico-artistico, decorati con intrecci tipici dell’ars canusina. Tali decorazioni richiamano motivi bizantino-ravennati, intrecci canusini, figure primitive a tutto rilievo e motivi con foglie stilizzate di acanto e tralci d’uva. Raffigurazioni tipiche delle Chiese costruite quando Matilde di Canossa era ancora in vita, tra la fine del XI e l’inizio del XII secolo, come quelle di Marola, Paullo, San Vitale e Sant’Andrea di Carpineti, Rubbiano.