La Val Trebbia, con i suoi paesaggi incantevoli disegnati dall’omonimo fiume che serpeggia tra colline verdi e dolci, fino a perdersi all’orizzonte verso il mare, è molto più di una meraviglia naturale. È anche un luogo dove la tradizione vinicola ha trovato nuova vita attraverso la produzione di vini naturali. La sostenibilità ambientale ed ecologica sta diventando un fattore molto importante per il consumatore, anche nel settore vitivinicolo. Sulle etichette dei vini in commercio possiamo trovare la dicitura vino biologico, vino naturale e vino biodinamico che hanno in comune la salvaguardia ambientale ma presentano delle differenze di produzione. Il vino biologico si ricava da uve coltivate con metodi di agricoltura biologica usando solamente metodi naturali ma una minima quantità di additivi chimici viene comunque ammessa. I vini biodinamici sono invece prodotti basandosi sulle fasi lunari per la potatura, la raccolta e i processi produttivi in genere. La definizione “naturale” si riferisce invece a una serie di azioni che descrivono un modo di fare in cantina e anche fuori. Le uve vengono raccolte a mano, con una cura che riflette l’amore per la terra, e la fermentazione del vino naturale senza l’aggiunta di lieviti chimici, ma ricorrendo alla fermentazione spontanea dei lieviti contenuti naturalmente nella buccia dell’uva. Il risultato è un vino che racconta una storia antica, prodotto come una volta, in un territorio che sembra fatto apposta per questo tipo di coltivazione.
Tra le colline della Val Trebbia, agricoltori e vignaioli hanno fatto rete condividendo tecniche, esperienze e, soprattutto, passione. È questa passione che ha portato anche Shun Minowa, un giovane viticoltore giapponese, a stabilirsi qui. Dopo aver viaggiato a lungo tra le cantine della Spagna e del Cile, ha trovato a Travo il luogo ideale per coltivare e produrre il proprio vino naturale.
Tra le cantine in Val Trebbia che hanno scelto questa strada coraggiosa, alcune hanno ispirato o collaborano con Shun (La Stoppa, Denavolo, Il Poggio, Casè), tutte eccellenze che attraverso un sorso fanno conoscere questo lembo della provincia di Piacenza, da degustare al meglio in abbinamento all’ampia offerta gastronomica della cucina tipica piacentina (come anolini, tortelli con la coda, pissarei e fasò, ecc.) e dei salumi DOP.
Il vino naturale può essere preferito ad uno convenzionale per il sapore autentico, la digeribilità, una maggiore quantità di antiossidanti, la sostenibilità e il rispetto della natura. E’ questa la scelta che stanno facendo sempre più persone e attività tra cui ristoranti, enoteche ed agriturismi in Italia e non solo.
Una passeggiata tra i vigneti della Val Trebbia vi permetterà di scoprire questi vini, immersi in un paesaggio che non smetterà mai di stupirvi. Qui, il tempo sembra fermarsi, e ogni calice diventa un invito a conoscere più a fondo l’anima di questo angolo incantato di Appennino.