Appennino Emilia nasconde tra i suoi paesaggi una risorsa straordinaria: le acque termali. Queste fonti naturali, arricchite di minerali, offrono un’ampia gamma di benefici per la salute, dalle proprietà diuretiche e anti-infiammatorie, al sostegno del sistema muscolo-scheletrico e alla cura di affezioni respiratorie e dermatologiche.
Tra le mete termali più importanti, sull’Appennino Reggiano troviamo le Terme di Cervarezza, aperte dal 15 aprile al 15 novembre di ogni anno, che si distinguono per l’unicità del loro contesto naturale e le loro acque medio minerali bicarbonato-sodiche, ideali per trattamenti di fango terapia, bagni curativi e cure inalatorie. Nel cuore della Val Ceno più precisamente nella Valle dello Stirone, Salsomaggiore e Tabiano, tra le più note e di lunga tradizione in Italia, brillano per le loro acque salsobromoiodiche e sulfuree, perfette per la cura del respiro e della pelle. A Medesano, le acque salso-bromo-iodiche e sulfureo-calciche delle Terme di Sant’Andrea promettono sollievo a chi soffre di malattie osteo-muscolo-articolari e dermatologiche.
La Val d’Arda e la Val Trebbia svelano scenari incontaminati e acque dal ricco contenuto minerale. Sebbene le Terme di Bacedasco siano chiuse, la zona resta testimone del prestigio delle sue acque sulfuree, riconosciute fin dall’Esposizione Universale di Parigi del 1900. La Cascata del Carlone e la vasca di Rio Foino, con le loro acque termali salsoiodiche accessibili a tutti, offrono nei pressi di Bobbio un’immersione diretta nelle virtù terapeutiche di questa terra.
Questo patrimonio, arricchito dalle storie di antiche terme romane e longobarde, invita a un viaggio di scoperta e benessere, rivelando Appennino Emilia come una destinazione imperdibile per chi cerca salute e ispirazione nella natura.