Il letto del fiume è caratterizzato dalla presenza di stretti meandri, disegnati dall’acqua tra rocce di diversa natura, che costituiscono un paesaggio unico per la sua bellezza naturalistica. La Val Trebbia è una delle zone geologicamente più interessanti di tutto il territorio italiano perchè è un eccezionale serbatoio di biodiversità in ogni suo tratto, camminando dalle colline sopra a Bobbio scendendo verso il fiume è possibile osservare direttamente le varie unità tettoniche che costituiscono la famosa “finestra tettonica” di Bobbio che è la più ampia dell’Appennino Settentrionale e ci permette di osservare molti dei livelli strutturali di questa catena.
L’aspetto storico ha la medesima rilevanza di quello naturale, per la presenza della famosa abbazia di San Colombano a Bobbio, uno dei centri culturali medievali più importanti d’Europa, fondata dal monaco irlandese nel 614, e famosa per il suo prestigioso scriptorium, la cui organizzazione ispirò lo scrittore Umberto Eco nella stesura del suo bestseller “Il nome della rosa” e per il Villaggio Neolitico di Sant’Andrea a Travo, uno dei principali insediamenti preistorici dell’Italia settentrionale, dove sono state ritrovate e oggi visibili un fitta rete di strutture abitative e funzionali risalenti al V millennio a.C. A questi si aggiunge una imponente cintura di Castelli, alcuni facenti parte delle rete dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza che la costella: Castello e Borgo Medievale di Rivalta, Rocca e Castello di Agazzano, Castello di Montechiaro, Castello Malaspina-Dal Verme di Bobbio.
Tutta la valle è poi costellata da pievi e santuari di antichissima costruzione e da piccoli borghi caratterizzati da case in sassi e tetti in ardesia.
L’alta valle fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle quattro Province (Alessandria, Genova, Pavia e Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di canti, musiche e balli molto antichi animati dal piffero, dalla fisarmonica dalla müsa.
In fondo, Ernest Hemingway, che la visitò durante la seconda guerra mondiale a seguito delle truppe americane, scrisse nel suo diario «Oggi ho attraversato la valle più bella del mondo».