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Una tradizione millenaria in Appennino reggiano, tutta da gustare

ArticoliAppennino Reggiano
Una tradizione millenaria in Appennino reggiano, tutta da gustare. I piatti più apprezzati sono: erbazzone, tortelli, cappelletti, gnocco fritto, salumi e carni, soprattutto di maiale e di pecora.

I prodotti locali sono quelli più usati nelle ricette: Parmigiano Reggiano, ricotta, erbe spontanee, carni locali, funghi porcini, castagne, frutti di bosco, farro e miele. Per info: sezione “dove mangiare” sul sito appenninoreggiano.it

Scarpazzone montanaro.

Una torta salata, con pasta fine ripiena di erbe, bietole, Parmigiano Reggiano e ricotta, a cui si unisce il riso, che lo differenzia dall’erbazzone di pianura. Deve il nome alla bietola, di cui si usava anche il gambo bianco detto “scarpa”. Il riso invece era il salario delle giovani montanare che facevano le stagioni in risaia.

Tortelli

Un piatto di origini medievali, pasta ripiena che si condisce con burro e Parmigiano Reggiano, ragù o funghi. La ricetta antica prevedeva ripieno di erbette, a cui si unisce la ricotta, ma oggi si fanno con le patate si rivelarono particolarmente adatte, quando arrivarono nei nostri monti qualche secolo fa.

Gnocco fritto

Una pasta fritta presente in tutta l’Emilia, con nomi diversi a seconda del luogo. L’impasto di farina, strutto, sale ed acqua gassata deve riposare per qualche ora e la sua peculiarità è che immerso in frittura si gonfia lasciando vuoto l’interno, che viene farcito con saluti e formaggi.

Barzigole e arrosticini di pecora

Le barzigole sono un retaggio dell’epoca bizantina: fette di carne di pecora conciate con olio, aglio, alloro, salvia, rosmarino e sale. Da cucinare in padella o alla griglia. Gli arrosticini sono invece piccoli spiedini, da grigliare.

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