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Scopri la Val d’Arda: un territorio dalle origini remote e affascinanti

ArticoliVal d’Arda
La Val d’Arda è un territorio dalle origini remote e affascinanti, che custodisce tracce dell’antico mare che ricopriva la Pianura Padana milioni di anni fa.

Tutta la zona è caratterizzata dalla presenza di formazioni calanchive imponenti, da cui sono emersi, nel corso degli anni, importanti reperti fossili del periodo del Piacenziano. Questo termine identifica un periodo geologico appartenente al Pliocene (tra 5,3 e 1,8 milioni di anni fa) di cui le aree della Riserva Geologica del Piacenziano costituiscono lo stratotipo di riferimento.

I primi insediamenti nella vallata furono probabilmente celti, come testimoniano alcuni toponimi, ma dobbiamo ai romani le prime testimonianze scritte e la memoria di una importante città termale: Veleia Romana. Il sito archeologico d’interesse è ubicato nel comune di Lugagnano Val d’Arda, in località Veleia a 460 metri sul livello del mare.

L’esplorazione di Veleia è da ricondurre a Filippo di Borbone, duca di Parma, intorno al 1760 nella zona dove anni prima fu rinvenuto casualmente un reperto di grande rilevanza: la Tabula Alimentaria Traiana, il più esteso documento bronzeo risalente alla prima metà del II secolo d.C. Nel medioevo la Val d’Arda costituiva uno dei percorsi collegati alla via Francigena, che, risalendo il corso del torrente fino a Morfasso, proseguiva poi fino a Pontremoli per ricongiungersi al cammino principale verso Roma. Le piccole pievi romaniche abbandonate e raggiungibili solo a piedi, come antichi pellegrini, testimoniano la vivacità e l’importanza per il territorio dell’antica abbazia di Valtolla, ricchissimo monastero di cui non rimane traccia se non nei documenti scritti. Chiusa a sud da un imponente anfiteatro di monti, che nel corso del tempo ha reso difficili i collegamenti, ma ha favorito la conservazione dell’ambiente naturale, la vallata presenta oggi scenari ambientali incontaminati. Il Parco del Monte Moria è un altopiano di oltre 10 kmq, coperto in massima parte di boschi (faggete ad alto fusto e da castagneti secolari) tradizionalmente conosciuto come riserva naturale e meta di escursioni.

I sentieri che percorrono i crinali delle dolci colline, coltivate a vigneti, raggiungono antichi manieri, alcuni dei quali visitabili e altri privati, testimonianza di un incastellamento molto capillare. I borghi di Castell’Arquato e Vigoleno sono tra i meglio conservati di tutta l’Emilia Romagna.

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